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Attualità mercoledì 19 aprile 2017 ore 09:00

La minoranza interroga sulle Terme

I consiglieri comunali Fabrizio Baleni e Fortunato Fortunati​ presentano un'interrogazione urgente sull'ubicazione delle terme



RIO MARINA — "La Regione Toscana non ha il potere di indicare l'ubicazione dello stabilimento termale essendo tale competenza riservata unicamente al Comune nell'ambito delle pianificazioni urbanistiche peraltro in corso di elaborazione, la Regione Toscana può solo, attraverso il PIT, apporre vincoli come quello della distanza di trecento metri dal mare".

Comincia così l'interrogazione urgente che i consiglieri di minoranza Baleni e Fortunati hanno depositato in vista del prossimo consiglio comunale: "L'ipotesi di Cala Seregola può essere stata avanzata solo dal sindaco Galli, come da egli dichiarato per il cambio di destinazione d'uso dei volumi esistenti, insieme all'ipotesi delle Paffe, a Cavo, notoriamente impraticabile in quanto posta entro il limite del vincolo del PIT.

Da ciò consegue che in realtà il sindaco non ha posto due ipotesi, ma una sola, quella di Cala Seregola, peraltro inidonea per i noti fenomeni di inquinamento segnalati da ARPAT e dal geologo consulente dell'amministrazione. Questo comportamento non rispetta la ben nota e legittima aspirazione degli abitanti di Cavo che sono ben consapevoli del fatto che esistano altre possibilità di realizzare lo stabilimento delle acque termali nelle aree ubicate al di fuori del vincolo di trecento metri fissato dal PIT. 

Interroghiamo il sindaco per sapere il motivo per il quale sia stato stilato un comunicato nel quale si attribuisce erroneamente alla Regione una competenza di pianificazione urbanistica appartenete al Comune e quali siano le ragioni per le quali si escludono le concrete possibilità di ubicare lo stabilimento termale nella sede naturale di Cavo, fuori dalla zona vincolata dal PIT tenendo conto che a differenza di Cala Seregola il territorio di Cavo non rientra, almeno in parte , nella perimetrazione del PNAT.

Vogliamo inoltre sapere quale sia l'effettiva intenzione dell'amministrazione comunale sul tema in oggetto dal momento che nessun atto amministrativo è stato mai prodotto con ciò venendo a mancare la corretta e dovuta trasparenza che di essi è prerogativa". 


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