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Politica mercoledì 29 aprile 2020 ore 11:33

Illuminazione pubblica, Terra nostra replica

Umberto Canovaro, capogruppo di Terra nostra

Il gruppo di minoranza consiliare riese Terra Nostra ribatte alle spiegazioni fornite dall'amministrazione Corsini sui costi futuri del progetto



RIO — "Finalmente, dopo due anni di mancato confronto, annoveriamo fra i vivi anche l’impalpabile Gruppo Consiliare di Maggioranza a Rio. Ci fa piacere: almeno col contraddittorio si potranno meglio specificare i contenuti di chi governa e di chi fa opposizione. Anche se, un’altra testata di giornale on – line ha pubblicato quella nota firmando 'Ufficio Stampa del Comune di Rio', che poi, stante alle risposte del Sindaco Corsini in nostro possesso, di fatto viene considerata la stessa cosa, perché, secondo loro, la minoranza non fa parte del Comune (e confermerebbe il nostro giudizio sulla Loro quotidiana 'occupazione' dell’Ente). Rispondiamo quindi volentieri, punto per punto, nell’auspicio che almeno stavolta comprendano bene".

Si apre così la replica del gruppo di minoranza consiliare del Comune di Rio Terra nostra alla risposta data dall'amministrazione riese sulla questione dell'illuminazione pubblica e sui relativi costi (leggi qui l'articolo).

"Intanto, non abbiamo nulla contro lo strumento del project financing, - dichiara il gruppo consiliare Terra nostra - che esiste da oltre vent’anni, dai tempi della c.d. Merloni Ter, né tanto meno verso le terziarizzazioni. Come non abbiamo mai detto che ci saranno dei costi aggiuntivi. Legere et non intelligere, negligere est ( leggere e non comprendere…) si diceva un tempo: hanno interpretato le nostre considerazioni sul merito, rispondendoci con la remunerazione del gestore. Testualmente: 'Il Comune continua a pagare lo stesso importo in bolletta e l’impresa incassa la differenza tra quel costo e quello –minore – dell’effettivo consumo energetico. Nessuna spesa aggiuntiva(….) sarà a carico del Comune'".

"Peccato (per loro) - commenta Terra nostra - che la convenienza di un’operazione impegnativa come questa, non la si possa fare sulla valutazione dell’oggi. Ma purtroppo, quando si parla di certe cose, Lor Signori si smarriscono presto per mancanza di istruzione politica: un conto sono i costi di un servizio comunale, un altro le remunerazioni fisse contrattuali. I primi, individuabili in fissi e variabili, non rimangono immutabili nel tempo, e a seconda delle disponibilità di bilancio, possono essere 'modulati' anno per anno sulla base delle risorse disponibili: si fanno gli investimenti se ci sono i soldi, si assume personale o si riducono i consumi se la borsa non ce lo permette". 

"Sarà la politica - anche quella dei quattro sindaci successivi che si vedranno considerevolmente ridotta la capacità di spesa annuale - prosegue Terra nostra - a dover gestire le contingenze e gli impegni prossimi. Ma se il Comune è obbligato per contratto a sborsare in maniera prefissata per venti anni la cifra immodificabile di 268 mila euro ( vedremo se la gara la confermerà, ma di certo gli scostamenti non saranno sensibili), a questo punto, le cose cambiano nella sostanza. E non basta dire, (ammesso che sia vero), che i costi di quel servizio ad oggi sono paragonabili a quelli da sostenere, perché se anche sul breve periodo fosse così, ribaltato su un arco di venti anni, è sicuro che la tecnologia andrà avanti, che si sviluppino margini di nuovo risparmio, che i costi fissi in bolletta diminuiscano etc. etc".

"Quindi, - sottolinea Terra nostra - sarà comunque un’operazione in perdita sui vent’anni perché ciò che i riesi pagheranno al privato, sarà sempre e solo quel canone contrattuale prestabilito. Che rimarrà da fare a quel punto per mantenere l’attuale livello del complesso dei servizi comunali? Indovinate: alzare il prelievo fiscale, esattamente come abbiamo scritto. E quest’operazione, ribadiamo, è passata sopra il Consiglio Comunale, poiché in Consiglio ci avete impedito di portare a fondo l’intervento del nostro capogruppo, accampando i soliti motivi di tempo per parlare (sul bilancio! Atto gravissimo!). Ed è passata sopra la testa dei cittadini, che meritano un’ adeguata informazione quando si parla di cose che impegnano le loro tasche per vent’anni fissi (5,5 milioni in totale), offrendo una possibilità di giudizio e replica anche a loro. Come si fa in tutti i comuni dove regna la libertà". 

"Da tenersi presente, - aggiunge il gruppo di minoranza - che l’indebitamento da mutui dei due Comuni prima della fusione, era di circa 700mila euro congiuntamente: questo dovrebbe far capire agli 'amici' del Sindaco che questa non è un’operazione da trattarsi come le altre". 

"Ribadiamo quindi la nostra contrarietà alla proposta della Giunta - conclude Terra nostra - (un anno di investimento e diciannove di gestione), per come ci è stata fatta leggere negli atti ufficiali e riconfermiamo la volontà di presentare una mozione per il prossimo Consiglio Comunale".


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