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Attualità venerdì 15 maggio 2020 ore 17:00

​Spiagge e alberghi, “servono misure applicabili"

Lido di Capoliveri
Spiaggia Lido di Capoliveri

Per l'avvio della stagione turistica si attendono i provvedimenti definitivi riguardanti i vari ambiti e indicazioni sulla data di ripartenza



PORTOFERRAIO — Mai come in questo momento il fattore tempo è stato determinante per l'avvio della stagione in un'isola come l'Elba che basa la sua economia principalmente sul turismo. Nonostante ormai sia chiaro a tutti che con il rischio Covid-19 si dovrà ancora convivere per un certo periodo di tempo, prevedendo una serie di misure a tutela della salute per la riapertura dei principali asset del turismo, tuttavia si attendono regole certe e una data per poter ripartire.

Ci sono però ancora molti nodi da sciogliere che riguardano proprio le misure di sicurezza da applicare come, per esempio, quelle che riguardano le spiagge e gli stabilimenti balneari, ma anche i bar, i ristoranti, gli alberghi, che costituiscono la struttura portante del turismo elbano. 

Come ci ha detto Claudio Della Lucia, coordinatore della Gestione Associata del turismo dei Comuni elbani “le indicazioni tecniche fornite da Inail e Iis (leggi qui l'articolo) relativamente ai ristoranti e agli stabilimenti balneari da parte degli operatori sono state ritenute assolutamente inapplicabili e antieconomiche. Auspichiamo che alla fine le regole siano altre e che siano applicabili, date che sono state fatte dalle varie categorie altre proposte”.

Per quanto riguarda invece le misure contenute nel Decreto Rilancio a sostegno del turismo, diffuse nella conferenza stampa del presidente Conte del 13 Maggio e anticipate in parte un comunicato stampa, secondo Massimo De Ferrari, presidente dell'associazione Albergatori elbani, “per quanto si è potuto sapere dalle anticipazioni (leggi qui l'articolo), - dato che il decreto ancora non è stato pubblicato - le misure sono insufficienti. Per esempio sul contributo alle imprese a fondo perduto si fa riferimento ai corrispettivi nel mese di Aprile ma la maggior parte delle strutture alberghiere elbane apre nel mese di Maggio e quindi rimarrebbero fuori. Stesso discorso vale anche per l'abolizione della prima rata dell'Imu, che però riguarderebbe solo chi è titolare e gestore contemporaneamente di uno stesso albergo o di uno stesso stabilimento balneare. Ci auguriamo che queste incongruenze possano essere corrette”.

“C'è poi una grande incertezza sulla data della ripartenza e quindi della riapertura del turismo. - ha aggiunto  De Ferrari – certo è che serviva avere regole certe ed applicabili per adeguarsi in tempo utile almeno un mese prima. Più passa il tempo e più c'è il rischio che alcune attività decidano di non riaprire. Io sono fiducioso e cerco di dare speranza ai miei soci organizzandoci e ipotizzando una partenza al 20 Giugno. Devo dire però che il ministero del turismo non ha tutelato questo settore. Ci si aspettava che venissero fornite almeno le condizioni necessarie per riaprire. Una grande incognita è poi quella del turismo internazionale, certo se ripartisse, dato che ci sono varie richieste, sarebbe una bella boccata di ossigeno per l'Elba”.

Per quanto riguarda le indicazioni di Inail e Iss, Maurizio Papi, sindaco di Porto Azzurro, che ha deciso che sarà il Comune ad organizzare le spiagge libere attrezzandole con ombrelloni e sdraio gratuite (leggi qui l'articolo), ha dichiarato: “Le regole indicate sono troppo restrittive, speriamo che ci sia da parte di Regione e Comuni la possibilità di ottenere una deroga perché le spiagge dell'Elba per la loro conformazione non possono essere equiparate a quelle di altre zone, tipo quelle della riviera romagnola. Da noi queste misure sono di difficile applicazione e molto penalizzanti per gli stabilimenti balneari”.

Sulle prime misure a sostegno del turismo e dei lavoratori del settore inoltre il sindaco Papi ha spiegato che “dato che il turismo rappresenta il 13 per cento del Pil nazionale ci saremmo aspettati maggiori interventi a sostegno. Per fare un esempio, la Francia è intervenuta con misure per 18 miliardi, in Italia se ne sono messi soltanto 4. Dalle misure di sostegno ai lavoratori stagionali purtroppo molti sono rimasti fuori perché non si è considerato che bisognava tenere conto che ci sono zone in cui il turismo è la fonte principale di reddito anche per altre attività indirette, come quelle commerciali, e non solo per chi lavora nel settore strettamente alberghiero”. 

Nel frattempo la Gestione associata del turismo ha lanciato un progetto pilota per l'Elba come isola sicura per le vacanze, grazie ai suoi grandi spazi all'aperto per poter effettuare attività evitando il più possibile il rischio di assembramenti (leggi qui l'articolo).

Infine si attende di conoscere quali provvedimenti i Comuni elbani hanno deciso di mettere in campo a sostegno delle imprese del territorio sul fronte di tasse e tributi comunali. A questo proposito ieri pomeriggio i sindaci si sono riuniti e successivamente hanno incontrato le categorie economiche per sottoporre loro un protocollo d'intesa

Valentina Caffieri
© Riproduzione riservata


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