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Turisti feriscono due cuccioli d'orso per farsi un selfie

Attualità giovedì 19 ottobre 2017 ore 15:40

Servono idee chiare ed obiettivi perseguibili

Il dibattito sul turismo si incarta ancora sui numeri e su chi ha fatto meglio o peggio per la promozione. Analisi tante, proposte visionarie poche



PORTOFERRAIO — “Il tuo prossimo miglior cliente è il tuo cliente” è una regola fondamentale del marketing ma sull’isola non sembra voglia essere applicata. Non abbiamo infatti ricordo di alcuna forma di promozione che premia chi torna all’Elba dopo averla scoperta. D’altro canto anche chi ha una seconda casa deve accontentarsi di un piccolo incentivo di BluNavy per il passaggio traghetto. E’ noto infatti che la compagnia è proprietà degli albergatori e l’interesse è quindi soprattutto quello di portare sullo scoglio chi alloggia in alberghi e campeggi. Scommettiamo però che se i proprietari di seconde case avessero un biglietto semi-residente non solo per loro ma per tutti i familiari le presenze in bassa stagione aumenterebbero. E più presenze vuol dire più consumi e più testimonianze.

Testimonianze che nella comunicazione sono l’elemento più importante. Puoi raccontare tutto quello che vuoi ma se una persona di tua fiducia ti riporta una valutazione negativa difficilmente uno slogan pubblicitario od una promozione ti farà cambiare idea. Ecco allora che è importante raccontare il vero ed il vero all’Elba è l’Elba. Si l’Elba nel suo insieme fatto di tutto il bello che trovi frazionato in giro per il mondo e che nell’isola è spesso un concentrato di piacevoli contraddizioni.

Gli Albergatori e la Gestione Associata, litigano tra loro su come e dove far promozione, su dove farla e quanto spendere ma su cosa comunicare il dibattito è muto. Ad ogni stagione arriva quel docente o quell’esperto, quel tizio o quel caio che conosce “chi può dare una mano” o che promette di portare un amico famoso per garantirsi a gratis un weekend a cinque stelle. Ma fare comunicazione efficace è come prendere gli antibiotici: se non li assumi nella quantità e nel tempo richiesto non funzionano e se cambi spesso medico e terapia peggio ancora. Quindi se qualcuno da qualche anno può pagarsi le medicine diamogli comunque il tempo necessario e vediamo se la cura funziona.

Tutte le località turistiche hanno o cercano un eccellenza su cui puntare: il mare limpido e la montagna incontaminata, le terme e l’archeologia, la movida e la musica, l’arte e la cultura, il bere ed il mangiare ed altro ancora. L’Elba le eccellenze le ha tutte ma non può e non deve privilegiarne alcuna. Tentativi “di appropriarsi” del brand Elba - profumi e focacce a parte - ce sono già abbastanza da parte di organizzatori non elbani: dall’isola della musica a quella del camminare, dall’isola della danza a quella dello sport.

Quindi lo scoglio può solo comunicare l’ Isola d’Elba, un insieme che si racchiude in una emozione che nasce nel canale di Piombino e resta nel cuore e nella mente del turista. Un sentimento di amore a volte inconscio che scatta per una terra che già gli antichi definirono una gemma. Ma se il linguaggio dell’amore è universale quello della comunicazione pubblicitaria non può esserlo o meglio lo scoglio non può permetterselo. L’Elba infatti non è la Coca Cola che ti può bombardare sempre e dovunque con il proprio brand affinché tutti coloro che pensano a bere la scelgano. L’isola può pero fare in modo che una parte di mondo ovvero una parte d’Italia quando pensa alla vacanza pensi all’Elba. E quella parte d’Italia è soprattutto quella che le sta davanti: la Toscana. Una regione che ha dato molto come ente, una regione che può ancora dare molto come turismo e che può fare di tutti i toscani i migliori testimonial nel mondo. Per come si vive e per come si alloggia. In appartamento, in tenda, in hotel extralusso. In estate, in autunno, in primavera ed in inverno.

E parlare a tre milioni e mezzo di toscani o ai dodici del centro italia è molto più facile e meno costoso rispetto ai cinque milioni dei danesi o ai dieci della repubblica ceca i quali per arrivare all’Elba, se va bene, devono sorbirsi un paio di giorni di “turismo aeroportuale”. Ma quella dei collegamenti con l’isola e della continuità territoriale è una storia vecchia che si potrà risolvere solo con l’orgoglio elbano, con quell’ Elban Pride che dovrà comunque sempre riconoscere che ha costruito un presente che può garantire un futuro grazie anche ad un passato… onorato.

Marco Migli
© Riproduzione riservata


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