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Attualità sabato 19 maggio 2018 ore 10:37

Sanità, "i lavoratori rivendichino i loro diritti"

L'ospedale di Portoferraio

I delegati alla sanità Palombi e Rossi: "Il ruolo della politica non è quello di entrare nel merito dell'organizzazione interna dell'ospedale"



PORTOFERRAIO — "Il ruolo della politica non è quello di entrare nel merito dell'organizzazione interna dell'ospedale". Questo sottolineano con forza Gianluigi Palombi e Luciano Rossi, emtrambi medici, rispettivamente assessore e consigliere delegato alla sanità dei comuni di Campo Elba e Portoferraio, autori insieme al sindaco Ferrari del Piano Sanitario approvato dalla Conferenza dei Sindaci elbani, che dovrà essere ora sottoposto alla ratifica di Azienda Sanitaria e Regione Toscana.

Palombi e Rossi intervengono con una loro nota all'indomani della lettera inviata a Quinews Elba da parte di un operatore sanitario, con la quale si  denuncia quella che sarebbe la scarsa conoscenza del funzionamento interno dell'ospedale elbano.

“In relazione alla lettera inviata dall’interno dell’ospedale, in cui si attacca la politica locale, rea di non “conoscere come funziona l’ospedale” - si legge nella nota di Palombi e Rossi -  crediamo  sia giunto il momento di fare un po’ di chiarezza sui ruoli, soprattutto all’indomani dell’approvazione, da parte della Conferenza dei Sindaci, del Piano Sanitario, frutto di quasi un anno di intenso ed impegnativo lavoro, che deve, al contrario, inorgoglire la politica locale.

Il ruolo degli amministratori non è certamente quello di entrare nel merito dell’organizzazione interna dell’ospedale. Gli amministratori, con i Sindaci in testa, hanno l’onere di indicare quali possano essere le esigenze di un territorio e della loro Comunità, in termini di fabbisogni sanitari, ed avere un progetto di salute pubblica, possibilmente di ampio respiro temporale, che possa tutelare la salute della propria gente, anche in relazione alla contingenza della situazione attuale.

Per l’Isola d’Elba questo è stato sempre compito molto arduo, perché coniugare la condizione di insularità nel contesto sanitario, in un momento economico contingente molto difficile (basti pensare ai tagli della Legge Balduzzi), è impresa ciclopica.

Il dialogo tra l’Azienda Sanitaria e la Regione Toscana da un lato e la Conferenza dei Sindaci dall’altra, per disegnare un progetto di una sanità elbana pubblica di buona qualità, è stato un modello di concertazione importante, in cui la politica locale ne esce rafforzata, anche a fronte di qualche inevitabile discussione interna, segno di legittimo confronto.

Il latore della lettera scritta dall’interno dell’ospedale - secondo Rossi e Palombi -  non ha evidentemente ben compreso che le sue rimostranze sull’organizzazione interna, non possono e soprattutto non devono essere materia di discussione politica, ma sindacale.

Attenzione, questo non è aspetto secondario, in un mondo in cui la confusione dei ruoli, in tutti gli ambiti, regna sovrana. Non è compito dei Sindaci e degli amministratori locali rivendicare i diritti dei lavoratori ed entrare nel merito della gestione del personale interno medico e paramedico. Chi accusa la politica di essere fuorviante, fa un discorso davvero a sua volta fuorviante, perché chiede alla politica di assurgere ad un ruolo che è solo e soltanto dei Sindacati. Parimenti fuorviante è il discorso che riguarda la Chirurgia. La presenza di un servizio chirurgico sull’isola è quello che deve interessare la politica, non certo come questo debba essere organizzato, che non può essere argomento di dibattito politico.

Diventa ancora una volta quindi fondamentale rispettare i ruoli, cosa che non è possibile fare se non si conoscono le basi della educazione civica, cioè se non si è in grado di discernere tra il compito della politica con quello di altri organismi preposti, quali i Sindacati.

Il rischio - concludono Gianluigi Palombi e Luciano Rossi -  è quello di fare il solito calderone populista, con il grido di battaglia 'Armiamoci e combattete!', che non aiuta certo la risoluzione di problemi complessi".


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