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Attualità giovedì 30 gennaio 2020 ore 07:38

Rotary Club Elba, l'incontro conviviale

Durante la serata del Rotary

L'associazione spiega i valori della Fondazione del Rotary ed il suo impegno sociale ripercorrendone la storia lunga oltre cento anni



PORTOFERRAIO — Si è tenuta sabato 25 Gennaio, presso l'Osteria del Tennis di Portoferraio la consueta conviviale del Rotary Club Isola d'Elba cui hanno preso parte un buon numero di soci e di graditi ospiti.

L'associazione con una nota fa sapere che + stato particolarmente interessante e ben introdotto dal presidente Luciano Guglielmi, il tema trattato durante la serata incentrato sul primario ruolo della Rotary Foundation, apparato interno del Rotary International che, da più di cento anni, sostiene finanziariamente sia a livello locale sia mondiale le massicce iniziative del Club.

A relazionare sull'argomento sono stati i soci Arrigo Rispoli e Giovanni Cei, appositamente venuti sull'isola per illustrare ai presenti gli ottimi risultati conseguiti dalla Fondazione nell'anno appena terminato.

La Rotary Foundation venne creata nel 1917 grazie ad un sentito desiderio di Arch Klumph, un uomo di modestissime origini che, grazie al suo impegno ed alle sua competenza, ebbe un grandissimo successo professionale prontamente riconosciutogli dal Rotary. Egli, infatti, divenne socio nel 1910 all’età di 41 anni e, l’anno successivo, ricoprì dapprima la carica di presidente del suo Club e di poi (solamente 4 anni dopo), quella ben più ambita di presidente di quello che oggi è il Rotary International.

Ben convinto della necessità che il Club dovesse operare “per fare del bene nel mondo”, istituì un fondo fiduciario, il “Klumph’s Rotary Endowment Found” che, a onor del vero, da subito non riscosse successo. Tant'è che l'unica donazione che ottenne, di soli 26,50 dollari, fu elargita dagli organizzatori del Congresso Internazionale del 1918 a Kansas City che decisero di devolvere la somma rimastagli dopo aver pagato tutte le spese dell'evento appena organizzato e quell'offerta, benché necessaria per istituire il fondo, non stimolò l'arrivo di altre donazioni.

Tuttavia Arch non si arrese e (malgrado la sua idea fu trattata con atteggiamenti che andavano dall’indifferenza di qualcuno ad un diffuso lavoro sotterraneo per fare affondare l’iniziativa da parte di alcuni vecchi dirigenti), per tutti gli anni ‘20 e i primi anni ‘30, continuò la sua campagna perché questo fondo finalizzato fosse adottato ufficialmente dal Club cosa che avvenne nel 1947 quando a seguito della morte di Paul Harris, compianto fondatore del Rotary, il Board del Rotary International istituzionalizzò l’opportunità di effettuare elargizioni in sua memoria a favore di quella che ora conosciamo come Rotary Foundation.

Fu così che, nel tempo, quel primo desiderio di Arch Klumph, come una piccola palla di neve lanciata lungo una ripida discesa innevata, divenne principio di una valanga inarrestabile e, in pochi anni, il totale delle offerte raggiunse cifre decisamente elevate.

Ad oggi la Rotary Foundation, simbolo di una stretta unione di uomini profondamente motivati nel promuovere i suoi scopi, è cresciuta di gran lunga sia per risorse che per programmi e, estesa in tutto il mondo, è divenuta uno dei più efficienti organismi privati a sostegno dei paesi in via di sviluppo ed in difficoltà. Tra le sue funzioni espletate con innumerevoli finanziamenti ed interventi diretti, ricordiamo il ruolo primario che essa ha avuto, insieme ai partners della Global Polio Eradication, nella lotta contro la poliomielite ormai quasi totalmente eradicata, i sempre presenti aiuti alle zone disastrate, la lotta e la prevenzione delle malattie, il sostegno ai paesi del terzo mondo, le campagne contro la fame e la povertà, la difesa dei diritti umani, lo sviluppo delle singole economie locali, la salute materna ed infantile, i programmi di alfabetizzazione per interi paesi in via di sviluppo e, non certo per ultimo, la promozione della pace.

Il sogno iniziale di Arch Klumph è quindi divenuto la più vera delle realtà la cui forza si nutre e continuerà a nutrirsi dalle ferme volontà di “conoscere”, “agire” e “servire” che risiedono nell'animo di ogni singolo rotaryano.


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