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Attualità martedì 06 agosto 2019 ore 10:03

Progetto porto, Italia nostra lancia una petizione

Italia nostra interviene di nuovo contro il progetto di adeguamento tecnico funzionale del porto di Portoferraio che prevede un ampliamento



PORTOFERRAIO — L'associazione Italia nostra arcipelago toscano interviene nuovamente sulla questione dello sviluppo del porto di Portoferraio, previsto dall'adeguamento tecnico funzionale presentato dall'Autorità portuale (leggi qui l'articolo), e di nuovo fa appello anche agli altri sindaci elbani.

Qui di seguito la nota di Legambiente.

"Tutte le associazioni ambientaliste e culturali bocciano il progetto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale che prevede l'ampliamento dei piazzali e delle banchine a Portoferraio (leggi gli articoli correlati sotto). Ma le associazioni non sono per il NO, sono per il SI, hanno tantissime idee, tantissime proposte per risolvere i problemi della città e dell’isola.

Noi ci siamo per affermare che siamo propositivi, per vivere in un ambiente risanato. Noi diciamo SI alle navi piccole e medie che già, e sono circa un centinaio l’anno, arrivano a Portoferraio, SI alle grandi navi ma in rada, SI al controllo delle emissioni e dei carburanti delle navi e dei traghetti, SI alla valorizzazione della nostra zona portuale, SI al miglioramento dell’accoglienza, SI alla nascita di un accesso al centro storico della città tutelato, razionale, elegante, permanente, SI alla navigazione minore locale e tra isole, SI al miglioramento del benessere dei visitatori, SI a non considerare Piombino il solo accesso all’Elba, ma comprendere Campiglia con le ferrovie e Pisa con l’aeroporto.

Dei “gabbioni”, spesse reti metalliche anti-terrorismo (?) messe lungo decine di metri all’Alto Fondale qualche anno fa, rimane una traccia simbolica poco prima del molo del Gallo: è bene darci un’occhiata ogni tanto. Il Comune di Portoferraio ha già preso una posizione ufficiale pur aprendo al dialogo in seguito a critiche durante l’ultimo Consiglio comunale. 

Italia Nostra chiede: qual è l’opinione dei sindaci elbani e dell’Arcipelago Toscano al progetto dell’Autorità Portuale? L’Amministrazione di Portoferraio ha accettato perché interpreta come un miglioramento la trasformazione, in parcheggio e rampa di sbarco, dell’ingresso alla città medicea, già centro storico, ai piedi degli imponenti bastioni, nel cuore della rada di Portoferraio. C’è una contraddizione. Sarà l’intervento di maggiore impatto ambientale e culturale dai tempi della costruzione degli Altiforni nel 1900. Devastante, irreversibile.

Noi vogliamo vivere a Portoferraio, all’Elba, nell’Arcipelago Toscano, ma vogliamo vivere bene.

Un pensiero va all’indimenticata Collana "Memoria e Progetto” sull’Elba e Portoferraio, curata da Marcello Pacini nel 1998, con la quale fu pubblicato uno studio su Cosmopoli a firma del prof. Amelio Fara, tra i massimi studiosi di architettura delle fortificazioni, insieme ad altri testi fondamentali sulla città scritti da Rino Manetti e Giuseppe Massimo Battaglini, quest’ultimo neoconsigliere e responsabile per la Cultura del Comune stesso. Ecco il messaggio ai portoferraiesi che derivò dalla sua presentazione all’Auditorium De Laugier con l’allora Assessore Massimo Scelza: 'bisogna raccogliere la sfida, operare un restauro minuzioso in tutte le direzioni. Portoferraio può essere un'attrazione straordinaria per l'Europa intera e l'obiettivo non è utopia, non è infinitamente costosa l'idea direcuperare questa meravigliosa macchina da guerra con molto discernimento e mano leggera'.

Può il solo Angelo Zini, neosindaco dall’enorme responsabilità morale e civile, accettare un progetto così invasivo e stravolgere per sempre la sua città? Si legge nell’introduzione: 'L’augurio è che questi volumi siano in qualche modo per non smarrirsi in tale processo di trasformazione, evitando di renderlo banale, radicando un progetto di futuro in un passato nobile e vigoroso in un momento in cui, più che in altri periodi storici, il domani ha un accentuato carattere di incertezza e di indeterminatezza'.

Ieri, inoltre l'associazione ha lanciato una petizione con raccolta firme sul sito change.org dal titolo "No a 3000 metri quadrati di nuove banchine all'isola d'Elba".

Nel testo della petizione si legge inoltre che "È necessario che la Città, l'Amministrazione Comunale, ma anche la società civile, possano contribuire a definire le priorità legate alla portualità, diverse da quanto proposto dall’Autorità Portuale, per come essa è inserita nel contesto cittadino e territoriale.

“Portoferraio può essere un'attrazione straordinaria per l'Europa intera e l'obiettivo non è utopia, non è infinitamente costosa l'idea di recuperare questa meravigliosa macchina da guerra con molto discernimento e mano leggera”.

Questa mattina, mentre scriviamo la petizione è già arrivata a 181 firme ma il numero di adesioni sta continuando a crescere.

La petizione è indirizzata al sindaco di Portoferraio, alla Regione Toscana, alla vicepresidente della Regione Toscana, al Consiglio superiore delle opere pubbliche, all'Autorità portuale dell'Altro Tirreno e all'Osservatorio regionale del paesaggio.


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