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Cronaca martedì 25 dicembre 2018 ore 00:34

Pesce dal mare alla tavola, i controlli

La Guardia costiera di Portoferraio fa il resoconto dei controlli e dell'operazione "Confine illegale". L'attività prosegue anche durante le feste



PORTOFERRAIO — L'intensa attività di controllo della filiera della pesca, condotta a livello nazionale sulla base delle direttive del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, ha visto impegnato anche il personale della Capitaneria di Porto elbana e degli altri Uffici marittimi operanti nel Compartimento marittimo di Portoferraio. 

Lo scopo delle attività, coordinate a livello regionale dalIa Direzione marittima di Livorno, è quello di assicurare il rispetto delle norme a tutela della risorsa ittica ma anche delle normative stabilite a tutela della salute dei consumatori e del regolare andamento del mercato. 

Già a partire dallo scorso mese di Ottobre infatti la Guardia Costiera portoferraiese ha effettuato diversi controlli mirati in particolar modo a ristoranti etnici e grossisti. E' stata focalizzata l’attenzione nella repressione delle attività di pesca illegale, professionale e sportiva, alla cattura di esemplari di tonno rosso, pesce spada e alalunga, soprattutto nelle aree marine sottoposte a tutela ambientale. 

Nello specifico, nel corso di un’operazione all’interno di un ristorante etnico sito in Portoferraio, è stato posto sotto sequestro penale, convalidato dall’Autorità giudiziaria, diverso prodotto ittico, e non, per mancanza di rintracciabilità ai sensi del Decreto legislativo n. 4/2012, per cattivo stato di conservazione del prodotto ivi rinvenuto, elevando inoltre la prevista sanzione amministrativa. 

Dallo scorso mese di Novembre, proprio in vista delle festività natalizie, è partita, per concludersi entro la fine dell’anno, l’operazione complessa nazionale denominata “Confine Illegale” (qui l'articolo), al fine di tutelare il consumatore finale da frodi commerciali, oltre che per la tutela della risorse ittiche. 

L’attività di controllo e prevenzione posta in essere mira infatti che gli esercizi commerciali garantiscano la tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti ittici a tutela del consumatore finale. 

L’azione operativa della Capitaneria di Porto di Portoferraio di concerto con gli Uffici dipendenti, si è svolta sia a mare sia a terra. Nell’ambito degli esercizi commerciali controllati, per mancanza di etichettatura di prodotti ittici freschi e congelati e per mancanza di documentazione idonea ad attestare la rintracciabilità, è stato multato il titolare di un bar a Porto Azzurro. 

Il controllo ha avuto anche la collaborazione del personale sanitario dell’Asl e quello della Polizia municipale di Porto Azzurro, per i rispettivi ambiti di competenza.

I controlli hanno coinvolto inoltre tutti i punti di sbarco elbani, in uno dei quali, presso il porto di Marina di Campo, è stata accertata un’unità da diporto che aveva effettuato attività di pesca illegale con attrezzi non consentiti e per un quantitativo di pescato superiore a 5 chilogrammi. In questo caso sono scattate due sanzioni, una per pesca con l’utilizzo di attrezzi non consentiti e l’altra per aver pescato un quantitativo di prodotto ittico superiore al minimo consentito. 

In mare, le motovedette CP 2117 e CP 725 hanno effettuato, in totale, il controllo su 44 unità da diporto e da pesca professionale percorrendo, anche in orario notturno, in totale, circa 370 miglia all’interno del Compartimento Marittimo di Portoferraio che comprende anche le isole di Pianosa e di Montecristo. 

Complessivamente sono  14 le sanzioni amministrative per un totale di circa  21mila euro, a cui si aggiunge una notizia di reato con relativo sequestro penale, 8 sequestri amministrativi, per un totale di circa 400 kg di diverso prodotto ittico e non. 

La Guardia Costiera di Portoferraio, che continuerà anche nei prossimi giorni le attività di vigilanza, sottolinea, quale aspetto positivo, che a fronte dei numerosi controlli esperiti, la maggior parte degli operatori locali del settore sono risultati in regola con la normativa nazionale e comunitaria vigente in materia di pesca. La raccomandazione per i cittadini è comunque quella di acquistare prodotti ittici dei quali sia possibile conoscere la provenienza.


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