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Attualità mercoledì 25 novembre 2015 ore 20:00

Onorato abbandona Confitarma

Il patron di Moby e Toremar lascia Confitarma e attacca l'associazione degli armatori sulla politica di remunerazione dei lavoratori marittimi



PORTOFERRAIO — Strappo violento in seno all'associazione degli armatori italiani: Vincenzo Onorato volta le spalle e se ne va. L'armatore che oltre a Moby controlla Tirrenia compagnia italiana di navigazione, Toremar e Rimorchiatori sardi) annuncia la sua uscita con una lettera al veleno che punta il dito sulle politiche avallate dall'associazione sulla questione dei lavoratori marittimi.

"In meno di cinque anni la politica della Confederazione armatori – attacca Onorato – porterà alla fine della bandiera italiana. L’estensione degli sgravi previsti per la bandiera italiana anche alle bandiere comunitarie, senza alcuna limitazione in caso di imbarco di marittimi extracomunitari, porterà alla perdita di circa 15.000 posti di lavoro, in una realtà, come quella del mezzogiorno d’Italia, già fortemente penalizzata dal punto di vista economico e sociale".

"Di italiano resteranno solo le persone fisiche degli armatori - continua duro l'armatore - che beneficeranno delle provvidenze dello Stato italiano in materia di sgravi con bandiere estere e marittimi extracomunitari, ovvero il danno e la beffa. Noi Onorato, in questo contesto, siamo degli armatori eretici: 70 navi tutte bandiera italiana e 4.000 dipendenti tutti italiani".

Onorato si fa quindi portabandiera dell'occupazione italiana, poichè secondo Confitarma: "oggi non difende più niente di italiano, ma solo gli interessi di un paio di gruppi armatoriali che navigano con mille bandiere e con marittimi non comunitari, pagati con una manciata di dollari al mese. Non vogliamo partecipare a questo cosciente e cinico annullamento della bandiera e dell’occupazione marittima italiana. Già grandi gruppi italiani imbarcano marittimi extracomunitari sottopagati su tratte di cabotaggio. Noi ci dissociamo – conclude – difendiamo la nostra tradizione armatoriale che vanta oltre cento anni di storia e i nostri marittimi italiani".

L'associazione però non ci sta e in serata replica: "Prescindendo dall’imprecisione del quadro di riferimento, gli sgravi non sono frutto della politica di Confitarma, ma di un adeguamento delle norme italiane a quelle comunitarie espressamente imposto dalla Commissione europea". 

"Il mancato adeguamento - prosegue la nota degli armatori - potrebbe portare a una perdita di tutti gli attuali benefici previsti dalla tonnage tax e potrebbe portare a conseguenze gravi a livello europeo che potrebbero arrivare fino alla soppressione del Registro Internazionale e delle altre misure". 

"Le dichiarazioni di Onorato, che pur partecipando negli organi di vertice della Confederazione non ha mai svolto considerazioni su tale questione, appaiono poco convincenti - replicano - gli armatori, pur impegnati nei traffici internazionali, liberamente impiegano marittimi nazionali in misura maggiore rispetto a quanto concordato con i sindacati"


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