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Attualità martedì 29 dicembre 2015 ore 16:45

"Nessuna trattativa su queste basi"

​Fials e Cisl FP non si presentano all'incontro con il neo commissario De Lauretis e spingono sul piano assunzioni per il personale



PORTOFERRAIO — La riforma sanitaria regionale è passata da pochi giorni grazie alla maratona consiliare pre-natalizia ma è già scontro fra le sigle sindacali Fials e Cisl Fp e il neo commissario dell'area vasta De Lauretis.

“Non potevamo andare a una trattativa con la commissaria De Lauretis per farci dire le stesse cose sentite in Prefettura dal vice commissario Porfido - scrivono le due sigle sindacali - e cioè: no ad un piano assunzioni efficace, no alla progressione economica per tutti i lavoratori aventi diritto”. 

"Il riconoscimento alle progressioni economiche, dopo 6 anni di blocco dei contratti sono non solo necessarie, ma dovute per lavoratori e lavoratrici che con il loro impegno e sacrificio hanno in questi anni mandato avanti la sanità livornese, saltando i riposi, le ferie, lavorando sotto organico (ci sono circa 300 lavoratori in meno dal 2010), a causa delle fallimentari politiche del personale imposte alla Asl 6 di Livorno. A ciò si aggiunge l’obbligo imposto dalla Comunità Europea del riposo di 11 ore consecutive che non viene correttamente applicato, infatti l’azienda ha messo in atto un sistema di deroghe che al contrario sta penalizzando il personale.

Non potevamo sederci ad un tavolo senza una proposta sul piano assunzioni che potesse assicurare servizi di qualità ai cittadini: sedute operatorie, visite ambulatoriali, assistenza adeguata nelle degenze, abbattimento delle liste di attesa etc. e che ponesse un limite allo straordinario programmato e alla pronta disponibilità utilizzata non per le emergenze ma per coprire turni ordinari di lavoro".

Problemi di organico che se sono importanti al di là del canale diventano drammatici sull'isola dove, dopo pediatria, diventeranno critiche le condizioni di altri reparti a causa dei pensionamenti di almeno altri quattro medici.

“Non è solo una battaglia per il salario, ma per la dignità del lavoro del personale sanitario e per una qualità dei servizi a cui i cittadini hanno diritto. Non possiamo tradire il mandato della RSU che chiedeva la progressione economica. Il nostro impegno al tavolo della trattativa è stato quello di reperire le risorse necessarie e le nostre proposte economiche sono state suffragate con cifre e numeri sostenibili - incalzano i rappresentanti dei lavoratori - l’azienda anche di fronte l’evidenza dei fatti ha continuato a negare il raggiungimento di un accordo che potesse dare una risposta equa ai propri dipendenti. La direzione aziendale ha voluto concludere il proprio mandato in segno negativo anche per i lavoratori, adesso non possiamo accettare di iniziare con il nuovo commissario senza un inversione di tendenza significativa a favore del personale.

“Siamo pronti a sederci di nuovo al tavolo della trattativa se dalla direzione aziendale arriverà una vera proposta migliorativa rispetto a tutte quelle avute fin'ora".


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