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Politica mercoledì 26 giugno 2019 ore 17:20

Nave Sea Watch, altre voci a sostegno - VIDEO

Carola Rackete, capitano della nave Sea Watch 3

Intervengono il Pd di Portoferraio e l'associazione "Responsabilità in Comune" sulle vicende della nave con 42 migranti a bordo davanti a Lampedusa



PORTOFERRAIO — L'intervento dell'Anpi Elba con la sua richiesta al sindaco di Portoferraio di dichiarare il porto elbano "porto aperto" ha suscitato una serie di commenti sui social, la maggior parte dei quali negativi. 

Il riferimento è alla vicenda che in queste ore vede protagonista la nave Sea Watch 3 di una organizzazione non governativa che ha forzato il blocco e che si trova davanti al mare di Lampedusa con 42 migranti a bordo. 

La nave Sea Watch 3

Il ministro degli Interni Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook ha recentemente dichiarato che non permetterà  lo sbarco in Italia, dato che la nave è battente bandiera olandese e spetta  quindi all'Olanda farsi carico dell'accoglienza delle persone.

Dall'Elba però arrivano altri commenti sulla situazione della nave e sull'accoglienza dei migranti.

Il segretario del PD di Portoferraio Paolo Andreoli in una nota ha dichiarato: "Credo che se di essere umani si parla dovremmo noi tutti come cittadini di questo mondo fermarci a pensare...su quella nave ci sono bambini, anziani, genitori che potrebbero far parte delle nostre famiglie e quindi sarebbe opportuno offrire un porto sicuro per dare almeno i primi soccorsi ed aiuti che non dovrebbero essere negati a nessun essere umano. Questo non vuol dire che tutte queste persone resteranno sul nostro territorio, bensì, in collaborazione con l’Europa dovremmo mettere in funzione le famose quot di cui si parla ormai da troppi anni. 

E comunque sui valori alla base della nostra Costituzione la quale all’articolo 10, comma 3 recita 'Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge'. Accogliere non è un’opzione ma è un fatto concreto di civiltà, solidarietà e umanità. Il nostro auspicio è che questo problema non venga usato per nascondere tutte le altre problematiche e carenze che riguardano la nostra nazione".

Sulla questione è intervenuta anche l'associazione "Responsabilità in Comune" che in una nota ha dichiarato:

"L'associazione Responsabilità in Comune si unisce all'appello pubblico diffuso dai medici della nave Sea Watch 3, bloccata nel mezzo del Mediterraneo ormai dal 12 giugno con 43 persone a bordo, i quali necessitano quanto prima di assistenza medica e psicologica.

Rimaniamo fortemente stupiti che la Corte di Strasburgo abbia respinto il ricorso presentato dai legali della ong tedesca, ed esprimiamo piena solidarietà al Capitano della nave Carola Rackete che in questi ultimi minuti, ha deciso di forzare il blocco imposto dall'Italia, e ignorare l'Atl della Guardia di Finanza imposto a Lampedusa.

Preso atto della gravità della situazione che sta caratterizzando il nostro Paese, chiediamo al Nostro Sindaco di dichiarare Portoferraio Porto Aperto, e di offrire ospitalità a queste e alle povere vittime che purtroppo richiederanno il nostro aiuto, nel rispetto dei principi di uguaglianza, solidarietà, umanità che ci contraddistinguono. Il diritto ad essere salvati non può essere negato a nessuno".

Pochi minuti fa sulla pagina Twitter di Sea Wacht Italy è stato pubblicato un video di aggiornamento in cui il capitano della nave, Carola Rackete, spiega che la Guardia di Finanza e salita a bordo della nave per controllare i documenti dell'equipaggio e che sta attendendo ordini dall'alto. Il capitano della nave infine spera che sia dato l'ordine di far sbarcare le persone dalla nave.


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