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Politica giovedì 28 novembre 2019 ore 09:35

"Immigrazione e criminalità, distrazione di massa"

Foto di repertorio

Rifondazione Comunista attacca la Lega e Salvini e, citando dati, spiega quali sono le reali emergenze per l'Italia di cui è necessario occuparsi



PORTOFERRAIO — In occasione della visita elbana del leader della Lega, Matteo Salvini, all'Elba, Rifondazione Comunista isola d'Elba interviene per segnalare, dati alla mano, quali sono le vere emergenze dell'Italia.

"E’ evidente che l’innegabile successo della Lega di Salvini è legato alla particolare (se non addirittura esclusiva) attenzione dedicata a due questioni presentate come vere e proprie emergenze nazionali: l’immigrazione e la sicurezza. - si legge nella nota di Rifondazione Comunista - Ma queste emergenze esistono davvero? Sono questi i temi che dovrebbero costituire il centro del dibattito nazionale? Come circolo elbano di Rifondazione Comunista abbiamo fatto un piccolo studio a livello locale e consultato le statistiche ufficiali a livello nazionale (dati Istat e Ministero della Giustizia)". 

"Partiamo dall’immigrazione. A Portoferraio gli stranieri sono 930, cioè meno dell’8 per cento della popolazione residente. Circa i due terzi - spiegano da Rifondazione - sono donne e i paesi più rappresentati sono Romania, Ucraina, Moldavia e Germania. Tra i paesi extraeuropei la comunità più numerosa è quella marocchina. Nel 2008 gli stranieri a Portoferraio erano 760. Oggettivamente non c’è nessuna invasione. Devono allora allarmarci gli sbarchi a livello nazionale? L’anno del boom è il 2017 con 114.673 sbarchi, scesi però a 22.558 nel 2018 e a 10.115 nell’anno in corso. Considerando che i residenti in Italia sono più di 60 milioni si tratta di dati statisticamente molto piccoli anche prendendo a base il 2017. Passiamo alla criminalità. Nel 2018 i reati commessi in Italia sono diminuiti dell’8,3 per cento  seguendo un trend che dura da alcuni anni. Gli studi svolti da esperti nel settore rivelano che non vi è alcuna connessione tra il fenomeno migratorio e la criminalità: gli stranieri non hanno una vocazione criminosa più alta degli italiani. In assenza di dati statistici locali a livello elbano possiamo affermare, a livello meramente percettivo, che quanto sopra affermato valga anche per il nostro territorio. Allora tutto bene? Ovviamente no! Il tema delle migrazioni resta assolutamente drammatico, anche per i problemi di accoglienza e inserimento nel tessuto sociale, ma soprattutto per le tragiche vicissitudini umane di molti migranti spesso sottoposti a prigionia, a torture e violenze nei paesi di origine ed in quelli di passaggio come la Libia. Sul tema della criminalità tantissimo resta da fare su molti fronti: dalla violenza contro le donne alle mafie; dalla microcriminalità, ai reati ambientali e contro la pubblica amministrazione".

"Vediamo però qualche statistica su altri argomenti? - prosegue Rifondazione - Negli anni ’50, durante il durissimo dopoguerra, gli Italiani furono costretti ad emigrare in massa. Il record fu pari a 294.000 persone in un anno. Sapete quanti sono gli italiani emigrati all’estero nel 2017? Sono 285.000. Il risultato è che la popolazione italiana è in diminuzione. Eppure nessuno ne parla. Altra cosa interessante è verificare come è distribuito il reddito tra gli italiani. Secondo l’Istat nel 2018 il 10 per cento più ricco della popolazione possedeva 1/4 di tutto il reddito nazionale, mentre il 10 per cento più povero solo il 2 per cento. Cosa significhi in termini pratici ce lo spiegano i dati Oxfam: un bambino italiano su 6 è in condizioni di povertà. Lo stesso istituto, considerando sia di dati reddituali che patrimoniali, attesta che il 5 per cento più ricco degli italiani possiede il 40 per cento della ricchezza nazionale ( ai quali, tra l'altro, Salvini si è impegnato a far pagare solo il 15 per cento di tasse). Anche di questa enorme iniquità nella distribuzione dei redditi e delle gravi conseguenze che ne derivano a livello di povertà, di disagio sociale e perfino per la tenuta di un vero sistema democratico nessuno ne parla. E dato che l’argomento sui media non esiste nessuno discute su come affrontarlo con una adeguata politica fiscale, con una politica per il lavoro, con interventi nel sociale ecc…".

"Ci viene allora il dubbio che la Lega, - afferma Rifondazione Comunista - il cui leader si appresta in questi giorni a sbarcare all’Elba in vista delle prossime elezioni regionali, sia un utile strumento per una vera e propria campagna di distrazione di massa. Vengono ingigantiti temi importanti, ma, come abbiamo visto, non emergenziali, per non parlare dei principali problemi del paese: la disoccupazione, la precarietà, il disagio sociale, le povertà, l’accaparramento da parte di pochi delle ricchezze, l’istruzione, l’ambiente. Si approfitta dello stato di frustrazione di gran parte della popolazione dopo 10 anni di dura crisi economica per scatenare con un continuo e martellante bombardamento propagandistico la guerra tra poveri". 

"Un assoluto capolavoro mediatico - conclude Rifondazione Comunista -  di quelle classi dirigenti a livello politico ed imprenditoriale che all’inizio di questo decennio hanno scommesso sulla crisi economica, hanno speculato sulla stessa ed hanno vinto e di cui la Lega è utilissimo strumento".


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