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Attualità martedì 29 dicembre 2015 ore 09:23

"Il contributo di sbarco sia usato per l'ambiente"

​Isole minori, nuovo contributo di sbarco e ambiente. Qualche considerazione di Legambiente Arcipelago Toscano sulla novità introdotta dalla legge



PORTOFERRAIO — Il gettito del contributo di sbarco è destinato per legge a finanziare in via prioritaria interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, interventi di recupero e salvaguardia ambientale e poi anche interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità nelle isole minori.

Contributo di sbarco e sue possibili destinazioni, Legambiente commenta così la novità introdotta nel collegato ambientale alla legge di stabilità: "Sembra una svolta rispetto alla gestione dell’imposta di sbarco che, invece di migliorare la qualità dell’ambiente e dei servizi, ha impiegato un importo equivalente a circa 50 euro per ogni residente dell’Elba soprattutto per una promozione turistica spesso autoreferenziale".

"E’ opportuno  - continuano dal cigno verde - che gli interventi finanziabili dal gettito del nuovo contributo, da destinare a sostegno dei servizi ecosistemici, ambientali e culturali e per migliorare i servizi collegati alla funzione turistica, siano organizzati con una pianificazione organica di area vasta comprendente tutta l’Elba e Pianosa.

Inoltre, la nuova legge prevede il caso in cui "Il comune che ha sede giuridica in un'isola minore, e nel cui territorio insistono altre isole minori con centri abitati”, ma non prevede il caso dell’Elba (o di Ischia e Capri) in cui nella stessa isola ci siano più comuni, alcuni dei quali privi di collegamenti di linea navali ed aerei.

Quindi, stando al testo della nuova legge, con il contributo di sbarco potranno essere finanziati interventi solamente dal gettito del nuovo contributo applicato dai comuni di Portoferraio, Rio Marina e Campo nell'Elba, dove si effettua lo sbarco dei passeggeri dei collegamenti di linea e dei vettori navali ed aerei. Per assicurarsi entrate simili, anche se probabilmente minori, gli altri comuni dell'Elba potranno istituire l'imposta di soggiorno".

In realtà quest'ultima previsione è già presente anche nell'attuale tassa di sbarco, la gestione associata del turismo che ripartisce in parti uguali i proventi, destinandone una parte alla promozione turistica comune, agisce infatti in deroga grazie all'accordo di tutti i sindaci dell'isola.

"E’ auspicabile che il nuovo contributo sia applicato in misura utile per garantire la realizzazione degli interventi previsti dalla legge che tuttavia garantisca la concorrenzialità del territorio già gravato dal costo del trasporto marittimo.

E’ evidente che per gestire efficacemente il contributo di sbarco e l’eventuale imposta di soggiorno - conclude Legambiente - sarebbe necessario dotare l’isola d’Elba di un ente amministrativo sovra-comunale che, invece che ai i localismi ormai obsoleti, lavori ad una visione organica unitaria della gestione del territorio, dell’ambiente e dei servizi per popolazione residente e turisti".


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