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Cronaca domenica 25 settembre 2016 ore 17:56

Dal Veneto all'Elba per curare i bambini disabili

E' la storia di Luisa Pia, infermiera di Cittadella, che ha deciso di lasciare il posto fisso per venire sull'isola e curare i bambini disabili



PORTOFERRAIO — La vocazione di aiutare il prossimo l'aveva già seguita intraprendendo la professione di infermiera, ma con questa scelta Luisa Pia ha deciso di fare un passo in più. 

Un passo lungo 420 chilometri, tanta la distanza che separa Cittadella, paese in provincia di Padova, con l'isola d'Elba dove Luisa intende aprire un centro per curare i bambini disabili attraverso terapie riabilitative.

Già impegnata, oltre che in corsia, nel volontariato a favore delle popolazioni bosniache martoriate dalla guerra nell’ex Jugoslavia, Luisa ha così motivato la sua scelta: "Lascio il mio vissuto a Cittadella, famiglia, amici, colleghi - ha dichiarato al Mattino di Padova che riporta la notizia - per un nuovo e unico mondo di amore e un progetto probabilmente curioso e fragile ma sicuramente utile: un centro riabilitativo balneare per bambini disabili, dove è proprio la riabilitazione in acqua di mare, con le sue proprietà, grazie anche al clima che offre l’isola, la vera innovazione".

Luisa ha trovato sull'isola il clima, non solo meteorologico ideale: "L’isola d’Elba offre uno straordinario clima, caldo e accogliente, persone disposte e aperte a iniziative sociali senza grossi vincoli. I Comuni aspettano sempre nuove iniziative per migliorare la loro isola, una simile realtà favorisce il buon nome e l’immagine, e consente al turismo di ampliare la propria capacità attrattiva".

Una scelta dettata dalla passione che va a scapito del posto fisso, con l'obiettivo di aiutare gli altri, soprattutto quando gli altri sono bambini affetti da disabilità."Lo faccio perché sento che mi renderà felice, è un lavoro nuovo, è un progetto di vita, è una casa e un amore. Mi fido della bontà delle emozioni, che possono rendere la vita migliore, a noi e agli altri".

L'infermiera intende arrivare sull'isola a fine ottobre e il progetto prevede una struttura aperta a ogni bambino con disabilità motoria, che potrà integrare il percorso con pet therapy, musicoterapia, arterapia. 


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