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Attualità martedì 04 settembre 2018 ore 11:25

"L'amministrazione penitenziaria non ci ascolta"

L'ingresso del carcere di Porto Azzurro

La denuncia del Coodinamento sindacale penitenziario: "Insostenibili le situazioni degli alloggi demaniali di Livorno e Porto Azzurro"



PORTO AZZURRO — "La catastrofica situazione in cui versano le carceri di Umbria e Toscana, si unisce alla assoluta incomunicabilità con le amministrazioni penitenziarie". La denuncia arriva dal Coodinamento sindacale penitenziario che in una nota inviata al Capo del Dipartimento Francesco Basentini, rileva quella che definisce "una serie di disattenzioni e di omissioni perpetuate dalle direzioni dei Provveditorati Regionali dell'Amministrazione Penitenziaria". “Le situazioni degli alloggi demaniali di Livorno e Porto Azzurro – spiega il segretario nazionale Domenico Mastrulli – sono state più volte denunciate, così come ripetutamente abbiamo segnalato le condizioni di vita dei poliziotti penitenziari e dei dipendenti delle case circondariali di Pisa, Livorno e San Gimignano. Non ultimi gli eventi drammatici che colpiscono la polizia penitenziaria come il suicidio di un agente avvenuto nel carcere di San Gimignano. Nel corso della manifestazione tenutasi il 3 luglio scorso organizzata a Livorno dal Co.s.p. davanti al Palazzo di Governo, il sindacato aveva chiesto al Prefetto un deciso cambio di passo attraverso una rimodulazione degli incarichi dirigenziali ai vertici dei penitenziari. Numerose le note di diffida inviate al Provveditore di Toscana e Umbria circa la mancata regolarizzazione delle procedure di invio delle comunicazioni alla segreteria nazionale e regionale del Co.s.p. A riprova la nota del 27 agosto scorso dell’Ufficio Relazioni Sindacali del PRAP di Toscana e Umbria indirizzata ai sindacati, ma al Co.s.p. mai notificata, sull’intento di affrontare il fenomeno suicidiario dei poliziotti. Di qui la richiesta rivolta dal Co.s.p. ad intervenire preannunciando ulteriori manifestazioni di piazza".


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