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Attualità sabato 31 marzo 2018 ore 02:10

"Il porto è nostro, ci farà fare salto di qualità"

Veduta aerea di Porto Azzurro

Ufficializzato in consiglio comunale l'annullamento del TAR di tutti gli atti della precedente amministrazione. Papi: "Ora potrei anche dimettermi"



PORTO AZZURRO — Il porto di Porto Azzurro è tornato nella disponibilità dell'amministrazione comunale. Questo è quanto consegue da una sentenza del Tribunale Amministrativo della Toscana, che ha messo insieme tre ricorsi (quello del Comune e due della società Forti Yachting Partners) che chiedevano l'annullamento delle procedure con le quali la precedente amministrazone comunale, guidata dal sindaco Luca Simoni, aveva assegnato alla società Porto Azzurro Innovation una concessione ventennale per gestire il porto turistico. Una questione complessa, emersa proprio da una presa di posizione dell'attuale sindaco Maurizio Papi, che nella precedente amministrazione comunale era consigliere comunale di maggioranza ma che a un certo punto della legislatura aveva manifestato apertamente il suo dissenso, dissociandosi dall'amministrazione Simoni e denunciando pubblicamente quella che secondo lui era una irregolarità palese.

Nel consiglio comunale di giovedì 29 marzo, durante le comunicazioni del sindaco, Maurizio Papi ha quindi ufficializzato la sentenza del TAR, anche se la Porto Azzurro Innovation potrebbe ricorrere al Consiglio di Stato allungando ulteriormente i tempi della conclusione della vicenda.

"Il Tar ha riconosciuto le nostre motivazioni  - ha annunciato Papi - e con nostra soddisfazione ha rigettato il ricorso della Porto Azzurro Innovation  annullando tuþi gli atti precedenti. La mia battaglia  - ha ricordato il sindaco - è iniziata dai banchi dell'opposizione , e pensare che tutto quello che denunciavo  all'epoca è sempre stato trattato con estrema superficialità. Devo ringraziare i funzionari del comune per   quanto hanno fatto, ma anche gli avvocati per l' ottimo lavoro svolto. Quando si va in giudizio non c'è mai nulla di certo". 

"Sei grande", ha gridato qualcuno fra il pubblico. "Non sono stato grande io - ha replicato Papi -  è stato piccolo chi mi ha preceduto innescando questo percorso senza pensare al bene della collettività. Il porto da oggi ritorna nella disponibilità dell' amministrazione comunale, anche se c'è ancora la possibilità di un ricorso al Consiglio di Stato ma mi sento abbastanza tranquillo perché credo che il nostro comportamento sia quello corretto. Qualcuno aveva pensato di poter  alienare per ben  20 anni  l'unico bene che produce reddito per la nostra comunità  e questo ha lasciato perplesso anche qualche funzionario regionale che si è trovato  di fronte a un progetto di un approdo che non ha ancora un regolamento urbanistico, e che comunque quando lo avrà questo durerà appena 10 anni. Non ho rancori verso nessuno  - ha voluto precisare ancora il sindaco - ma questi 2-300mila euro che arrivano ogni anno dal Porto devono andare a favore della comunità e non a favore di un privato. Ringrazio anche la Forti Yachting Partners che  si è associata a noi in questo ricorso ottenendo ampia soddisfazione dal Tar". 

Il discorso di Maurizio Papi è stato ad un certo punto interrotto dagli applausi del pubblico e dei consiglieri comunali, compresi quelli di minoranza. "Potrei anche dimettermi dall' alto dei miei 67 anni - ha azzardato il sindaco - ora che siamo arrivati al giusto riconoscimento dei nostri diritti potrei anche farlo. Sono comunque soddisfatto perché il nostro porto non è  più oggetto di speculazione da parte di nessuno". 

La stessa minoranza consiliare, nell'occasione composta da Daniele Pinotti e Andrea Solforetti, si è complimentata con l'amministrazione comunale.  "Non deve finire qui - ha detto fra l'altro Solforetti -  ma il porto deve diventare uno strumento in grado di mettere in moto anche altre iniziative e far funzionare meglio l'economia del paese".

"Oggi ricominciamo da zero - ha concluso sulla stessa lunghezza d'onda Maurizio Papi - sono contento  perché  il porto può far fare il salto di qualità a tutto il paese. La mia ambizione è  sempre stata quella di sapere che quando una barca lascia l' ormeggio di Porto Azzurro chi la occupa abbia un buon ricordo del suo soggiorno e pensi: il prossimo anno tornerò qui"


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