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Attualità venerdì 25 gennaio 2019 ore 07:59

Cava Eurit, Legambiente replica di nuovo

Il progetto dei nuovi interventi nella cava di Porto Azzurro

Legambiente risponde alle ultime dichiarazioni di Confindustria: "Per Confindustria improvvisamente la Regione diventa arbitro non criticabile"



PORTO AZZURRO — Sulle ultime dichiarazioni di Confindustria Livorno e Massa Carrara (leggi qui l'articolo), riguardanti il nuovo progetto della cava gestita da Eurit nel Comune di Porto Azzurro, interviene Legambiente Arcipelago toscano che non apprezza le battute contenute nelle dichiarazioni dell'associazione industriale e mette in evidenza le contraddizioni di Confindustria.

 "In realtà, con le loro repliche, - afferma Legambiente - Confindustria e la Cgil si sono messe su un terreno scivoloso che porta Confindustria a contraddirsi e negare perfino quanto ha scritto sullo scarso impatto ambientale che avrebbe rimuovere la cima di una collina. Ma quello che davvero sorprende di più, sia nella nota dell’organizzazione imprenditoriale che in quella del Sindacato, è il fatto che si dica che non si potrebbero mettere in discussione gli atti della Regione, un organismo politico (stiamo parlando di una delibera presa da una Giunta) che, per convenienza momentanea, viene fatto passare da Confindustria per 'arbitro imparziale'". 

"Eppure, - sottolinea l'associazione ambientalista - ci sembra di ricordare, senza neppure risalire troppo indietro nel passato, durissime polemiche di Confindustria contro le iniziative prese dalla Giunta Regionale della Toscana, nonostante fossero naturalmente frutto di istruttorie tecnico/politiche come avvenuto per il Buraccio".

"Ed è abbastanza sconcertante - prosegue Legambiente - che Confindustria scriva questo proprio mentre il ministro dell’Ambiente, il carabiniere forestale Sergio Costa, impone al governo una moratoria sulle trivellazioni di petrolio e gas dicendo che gli atti tecnici e i decreti dei precedenti governi (che evidentemente dovrebbero essere rivestiti di sacralità se si usasse il metro di Confindustria) per lui sono politicamente ed energeticamente insensati e quindi, se il resto del governo li avesse portati avanti, lui si sarebbe dimesso".

"Certo, - sottolinea Legambiente - Lega e Confindustria non l’hanno presa bene, ma almeno Salvini non ha tirato in ballo l’intoccabilità delle scelte 'arbitrali' dei precedenti governi (contro le quali si era opposto anche al referendum sulle trivelle per poi dimenticarsene). Per questo, visto anche il contesto nazionale, resta per noi sorprendente che gli amici del Movimento 5 Stelle elbano e toscano non abbiano speso una parola sull’ampliamento della miniera Eurit".

"La verità - afferma Legambiente - è che su questa vicenda dell’Eurit i pareri 'tecnici' sono stati tutt’altro che monolitici, alcuni 'ballerini', e che il parere tecnico ambientalmente più importante, quello negativo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano sulla Valutazione di incidenza ambientale, alla fine è stato scartato dall’'arbitro' politico".

Riguardo al confronto sulla cava, Legambiente sottolinea infine di non essere stata coinvolta.


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