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Attualità venerdì 03 luglio 2015 ore 18:25

Migranti, tirata d'orecchie ai comuni elbani

Il governatore Enrico Rossi e la presidente dell’Anci Toscana Sara Biagiotti scrivono ai comuni che non hanno accolto i migranti: l'Elba c'è tutta



FIRENZE — Mettere d'accordo i sindaci elbani potrebbe rientrare nel novero delle famose erculee fatiche (e la cronaca recentissima è là a dimostrarlo impietosa) eppure c'è una domanda alla quale hanno risposto all'unisono come un coro ben addestrato.

Quella domanda proveniva dalla prefettura livornese e riguardava la disponibilità ad accogliere sul sacro suolo alcuni migranti che hanno osato, ma guarda tu a volte l'impudenza, addirittura scappare da paesi in guerra al rischio della vita. All'infame questua i "fasciati" hanno opposto fiera resistenza (che forse era meglio riservare ad altri imperativi provenienti da oltre canale).

C'è da dire che sono in buona compagnia: sono 146 i comuni toscani che hanno chiuso le porte cittadine all'orda migrante. Molti sono comuni turistici, balneari, e non è un caso.

Ma poichè l'accoglienza è un dovere sancito dalla Costituzione, sulla quale peraltro i sindaci hanno giurato, ecco che arriva un nuovo appello, questa volta dal Governatore Enrico Rossi e dalla presidente dell'Anci Toscana Sara Biagiotti.

Una lettera, qui di seguito riportata, che suona press'a poco così: "Possibile che nei vostri comuni non abbiate a disposizione un immobile per accogliere qualche decina di persone?". 

Niente, all'Elba è tutto pieno, cosa vuoi, è estate, dovevano prenotare prima.

"Caro Sindaco,

come certamente saprai dalle notizie che giungono dalle Prefetture e dai mezzi di comunicazione, il flusso di profughi e migranti che ormai quotidianamente attraversano il Mar Mediterraneo continua incessante e pare anzi destinato a crescere nelle prossime settimane.

È un grande problema che riguarda l'intero paese a cui nessuno può sottrarsi. Infatti ogni chiusura e diniego di disponibilità a partecipare alla soluzione di questo problema da parte delle autorità pubbliche e di chi riveste ruoli di rappresentanza, contrasta apertamente con l'articolo 5 della Costituzione laddove si ribadisce il principio di "unicità e indivisibilità" della Repubblica e il principio di leale collaborazione tra le Istituzioni dello Stato garantito dall'art. 120 del Titolo V della Costituzione. Inoltre l'accoglienza dei profughi deriva anch' essa dalla Costituzione laddove, all'articolo 10 prescrive (nella parte dei principi fondamentali) il diritto di asilo nel territorio della Repubblica "allo straniero a cui sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana".

Alla Regione Toscana è stato chiesto uno sforzo ulteriore rispetto a quanto già affrontato nei mesi scorsi, basato su una equa ripartizione delle quote tra le regioni d'Italia. Devo quindi chiedere la tua disponibilità ad individuare possibili sedi di accoglienza per piccoli numeri di profughi. Il modello che abbiamo promosso, infatti, non prevede grandi concentrazioni di persone in pochi centri di accoglienza, ma al contrario l'inserimento di piccoli gruppi in situazioni di accoglienza accompagnate dal coinvolgimento, in primo luogo, delle Amministrazioni locali, dell'associazionismo e dal volontariato del territorio.

A quanto ci risulta nel tuo Comune finora non è stato organizzato nessun centro d'accoglienza.
Ti sarei davvero grato se volessi trasmetterci rapidamente un elenco di possibili siti e immobili che potremo poi valutare insieme se idonei ad ospitare temporaneamente queste persone e redigere, in caso positivo, un progetto di accoglienza.

Questa mia lettera costituisce una richiesta, non un richiamo né certamente un obbligo; nasce dall'emergenza che stiamo fronteggiando e dalla consapevolezza che ogni Comune della Toscana ha una tradizione, esperienze concrete e potenzialità, per esprimere davvero la cultura della solidarietà e dei diritti umani per la quale questa terra è famosa nel mondo. Confido, quindi, nella tua fattiva collaborazione e ti saluto cordialmente".

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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