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Attualità sabato 24 febbraio 2024 ore 10:00

Futuro della Gte, cosa emerge dal confronto

Legambiente Arcipelago Toscano fa un resoconto sul primo workshop organizzato sulla Grande Traversata Elbana e il turismo lento



MARCIANA — Nonostante il maltempo, il workshop “La Grande Traversata Elbana e altri cammini – Quale futuro e organizzazione del turismo lento all’Isola d’Elba”, organizzato ieri, 23 Febbraio da Legambiente Arcipelago Toscano, in collaborazione col Parco Nazionale Arcipelago Toscano, a partire dalle ore 9,30 all’azienda agricola - B&B Fonte di Zeno a Lavacchio, nel Comune di Marciana, ha visto una partecipazione numerosa, attenta di operatori turistici, associazioni, pro loco, guide, trekkers e dell’assessore Fortunato Mazzei in rappresentanza del Comune di Marciana.

Lo fa sapere la stesso Legambiente in una nota dove fa una sintesi dei lavori.

Un incontro che si è rivelato molto concreto, operativo e che, dopo l’intervento di apertura di Umberto Mazzantini di Legambiente Arcipelago Toscano, che ha detto che "è arrivato il momento di passare dal lamentarsi di quel che non va a organizzare, strutturare, condividere quella che è ormai diventata quasi spontaneamente l’infrastruttura verde, la spina dorsale del turismo del futuro, e che questo lo si può fare solo tutti insieme", è intervenuto il presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano Giampiero Sammuri che ha concordato con l’impostazione di Legambiente e ha ricordato "l’importanza della sentieristica per il Parco, ricordando però che la GTE è per circa la metà al di fuori dell’Area protetta". 

Temi ripresi nell’intervento del direttore del Parco Nazionale Maurizio Burlando che, dopo aver evidenziato "quanto il Parco ha fatto e fa per la sentieristica", ha fatto notare che "continuano però sia il vandalismo contro la segnaletica e la cartellonistica che i tentativi di chiusure di sentieri da parte di privati e che questo fa perdere tempo e denaro che potrebbero essere spesi per una migliore manutenzione dei percorsi". 

Anche Burlando ha concordato sul fatto che "ormai i numeri del trekking sono altissimi e che tutto questo comparto ambientale/economico e culturale vada messo a regime con una cabina di regia comune".

Sebastiano Venneri, responsabile turismo di Legambiente nazionale e presidente Vivilitalia, ha illustrato efficacemente il percorso per arrivare a questo, per creare una comunità fatta da operatori turistici, guide, Parco, associazioni culturali e sportive, ambientalisti, amministrazioni pubbliche.

Venneri ha sottolineato che "la GTE, con le sue 4 tappe e i molti rami, la bellezza di un tracciato in gran parte selvaggio e che si interseca con emergenze culturali e gastronomiche, è l’ideale per un turismo esperenziale, attento, disposto a spendere più della media e che programma in gran parte vacanze che vanno dai 5 a 7 giorni".

Un percorso comune da costruire passo passo e che dovrebbe portare nella primavera del 2025 ad organizzare la prima grande festa della GTE e dei cammini elbani, una settimana di iniziative rivolte a tutti gli appassionati di trekking e natura in Italia che presenti il nuovo volto dei cammini elbani e diventi l’appuntamento fisso di un nuovo turismo per tutto l’anno che prenda anche atto dei mutamenti post-pandemia e del cambiamento climatico che sta cambiando anche la stagione turistica.


Un’idea condivisa dagli operatori turistici intervenuti, a partire da Claudio della Lucia dell’Associazione Albergatori Isola d’Elba che ha annunciato che si sta formando un consorzio degli operatori turistici che già si occupano o vogliono occuparsi di ecoturismo e che bisogna consolidare con un impegno comune e condiviso quella che è già una grande infrastruttura turistica naturale che attrae migliaia di camminatori.


Michele Cervellino del CAI, che insieme a francesco Stea ha scritto la nuova guida alla Grande Traversata Elbana – edita da Terre di Mezzo – e che è stata presentata in anteprima in questi giorni a Milano a Fa’ la cosa giusta, fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, ha ricordato "il grande lavoro svolto dal CAI per il rifacimento della segnaletica, della cartellonistica e degli arredi della GTE e degli altri percorsi elbani". Come altri intervenuti, Cervellino ha evidenziato "la necessità di fare ancora meglio e di correggere costantemente eventuali errori e mettere ordine a una segnaletica che a volte si sovrappone con quella ufficiale confondendo i camminatori".

Il workshop si è concluso con l’impegno a organizzare almeno un altro evento di questo tipo nell’Elba orientale, a ritrovarsi per mettere in piedi l’embrione della governance e con involgere amministrazioni comunali, Regione e Gestione Associata del Turismo in un percorso comune, partecipato e inclusivo.


Ma la chiusura vera, come succede spesso con le iniziative di Legambiente, è stato un momento ancora più conviviale: un pranzetto a Km Zero a base di tortiglioni alla cipolla di Patresi, cavolo e salciccia, dolce al cioccolato di Poggio, vino doc dell’Arrighi e liquorini di Fonte di Zeno che, ancora una volta, ha ospitato magnificamente gli amici dell’ambiente in una struttura bellissima anche con il maltempo. Un luogo che è manifesto concreto del turismo del futuro che è già il presente.


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