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Attualità martedì 29 dicembre 2015 ore 18:15

Bulgaresi invitata e poi non fatta votare

Pasticcio all'assemblea dei soci di Retiambiente, il sindaco di Marciana: "Validi i rilievi di Nogarin, episodio che lascia l'amaro in bocca"



MARCIANA — Filippo Nogarin non è solo nella sua battaglia contro Retiambiente. Il sindaco di Livorno riceve infatti un attestato di appoggio anche dall'Elba: da Marciana per la precisione dove il sindaco Bulgaresi ha vissuto in prima persona un episodio poco edificante nella riunione di ieri.

Partita con le migliori intenzioni, e in compagnia dei colleghi Ciumei e Simoni, alla volta di Pisa per l'assemblea dei soci di Retiambiente alla quale era stata formalmente invitata come gli altri sindaci che facevano parte di Esa e che adesso faranno parte del nuovo soggetto comprensoriale, al sindaco elbano è stato fatto pesare la mancanza del diritto di voto nell'elezione del nuovo amministratore unico.

Episodio forse marginale di fronte alla tempesta suscitata dal sindaco Nogarin che dal pulpito durante il suo turno di parola ha annunciato di aver presentato un esposto al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza per fare una querela proprio contro Marco Frey (amministratore unico RetiAmbiente spa) e l’intero collegio dei sindaci revisori ma che non è passato inosservato.

E' infatti l’assessore al bilancio di Livorno, Gianni Lemmetti, che, come riportato da Greenreport, durante la conferenza stampa di fine anno, a dire: "Quella di ieri è stata una riunione paradossale non soltanto per noi: la sindaca di Marciana è stata invitata all’assemblea e poi le è stato detto che non aveva diritto di voto. Comunque in questa nostra battaglia non siamo soli, altri sindaci si sono astenuti dalla votazione".

E Bulgaresi conferma e commenta: "Come tutti i comuni elbani anche io ho deliberato la cessione delle quote di Esa a Retiambiente, ma l'ho fatto col magone. La delibera non era stata ancora approvata ma era ovvio che lo avrei fatto però non mi hanno fatto votare. Sarebbe stato più semplice invertire l'ordine del giorno facendo approvare prima il conferimento".

Quello che lascia l'amaro in bocca alla prima cittadina è tutta l'operazione Retiambiente: "Nogarin ha posto degli interrogativi validi e giustificati. Meritavano una risposta che non è arrivata e quando l'ho fatto notare mi hanno fatto pesare il fatto che non sarei dovuta essere là in quel momento. Penso che questa operazione sia un salto nel buio e che si debbano considerare altre opzioni ma ormai la strada presa è questa, spero di sbagliarmi e che tutto questo porti davvero a quello che interessa agli elbani: un livellamento delle tariffe come gli altri comuni".

"Non mi sento tranquillizzata nemmeno dalle tempistiche: siamo già in ritardo di due anni sugli obiettivi che ci avevano prospettato. Stiamo parlando di una rivoluzione nel ciclo dei rifiuti e spero che tutto vada bene e che l'Elba non venga considerata come la pecora nera".

Sostanzialmente il sindaco Nogarin, oltre ai rilievi formali, chiede maggiore cautela. "Noi volevamo che fossero convocati i sindaci dei comuni di ATO Sud, dove questa stessa azione è stata fatta un anno fa con esiti disastrosi sia sulle tariffe, sia sulla qualità del servizio - ha dicharato - un aumento del 7,5% il primo anno e un 4% nel secondo, unito alla sofferenza dei lavoratori, sono il prezzo che pagano i cittadini. Un servizio essenziale non può soggiacere alle logiche privatistiche del profitto. Adesso alcuni sindaci vorrebbero poter uscire da ATO Sud ma ormai non possono più farlo. Ecco perché noi chiedevamo di far tesoro della loro esperienza, prima di rischiare di ricommettere gli stessi errori".

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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