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Attualità venerdì 15 febbraio 2019 ore 13:45

Il medico di base: "Non sono un occupante abusivo"

Il dottor Mario del Prato
Foto di: Profilo Facebook

Il dottor Mario del Prato replica alle dichiarazioni del Comune che vuole riavere i suoi locali e spiega come e perché esercita in quella sede



CAPOLIVERI — Il medico di famiglia, Mario del Prato, che dovrà lasciare i locali del Comune di Capoliveri, come indicato nella nota diffusa ieri dal Comune stesso, oggi replica all'amministrazione comunale, precisando la sua posizione.

Pubblichiamo qui di seguito l'intervento integrale del dottor del Prato.

"Sono il Dr. Mario del Prato, medico di famiglia a Capoliveri e sono rimasto molto amareggiato dal recente articolo Il medico di base dovrà lasciare i locali comunali.

Chiedo con la presente diritto di replica. Premetto che ritengo legittimo che il Comune di Capoliveri con i dovuti passaggi possa prima o poi recuperare la disponibilità delle suddette strutture adibite ad ambulatori, ma sempre tenendo presente le norme, il bisogno di salute della popolazione ed il rispetto delle prerogative professionali, deontologiche e di ruolo dei medici e del personale infermieristico che ivi operano. 

Temo infatti che, per come ci si è mossi finora, la faccenda si stia trasformando in un vero e proprio danno di immagine alla mia persona. 

Mi spiego: si sostiene che io operi nello studio del Rione de Gasperi in modo illegittimo, senza titolo ed alla stregua di una “occupazione illegittima”. 

Nulla di più errato: sono medico di famiglia a Capoliveri in quanto vincitore di graduatoria concorsuale; opero nella sede di Rione de Gasperi in quanto autorizzato per iscritto dalla Asl che detiene, come dalla stessa Giunta Comunale più volte ricordato, il comodato d'uso della struttura; nella mia autorizzazione è scritto che 'senza problemi posso utilizzare tale sede' in quanto ripropongo gli stessi orari che aveva la precedente dottoressa (che pure aveva l'uso gratuito da inizio 2018) e quindi compatibili con gli usi, pure gratuiti da tempo, concessi al Pediatra. 

A seguito di questa comunicazione ho dovuto compilare una segnalazione relativa alla mia attività giornaliera e del luogo dove si svolgeva, segnalazione inviata alla U.O.C. Ufficio Unico Convenzioni Nazionali della Ausl Toscana Nord Ovest in attesa di una verifica funzionale e di congruità, verifica che non si è svolta in quanto lo 'studio era già stato precedentemente autorizzato'. 

Non sono quindi un 'occupante abusivo' ma posso a pieno titolo disporre dello studio. Se poi l'autorizzazione è difforme dalla iniziale concessione, non mi è dato sapere. Mi sono rivolto al mio datore di lavoro così come anche altri colleghi. Io come loro, senza particolari distinzioni accettabili.

Non conosco i contenuti della delibera 101 del 2005, ben precedente al mio arrivo, ed ho sempre immaginato che l'Asl avesse pieno titolo per disporre della struttura; devo inoltre dire che la distinzione tra medicina generale, pediatria, turistica, vaccinazioni e prelievi (questi si diversi), rivela una lacunosa conoscenza della organizzazione della Sanità Territoriale, pur in presenza di soggetti operanti nella Conferenza dei Sindaci per la Sanità Elbana. 

In breve: 

- il medico di famiglia ed il pediatra di libera scelta sono entrambi medici libero professionisti in regime di convenzione derivante dal medesimo ambito di applicazione della Medicina Generale, con l'unica differenza nel target della popolazione (0-14 per il pediatra ed ultra 14 per il medico di famiglia) e ciò senza neanche tanta rigidità. 

- La medicina turistica è affidata spesso allo stesso medico di famiglia competente territorialmente; 

- le vaccinazioni sono attuate in due momenti organizzativi: Centri Vaccinazioni di Igiene e Sanità Pubblica, di solito ubicati nelle sedi di Distretto o Ospedale (Portoferraio) e Medici di Famiglia e Pediatri di Libera Scelta che svolgono appunto le vaccinazioni di routine, le campagne di vaccinazione stagionali ed il monitoraggio epidemiologico delle coperture, le segnalazioni di reazioni avverse nonché le oramai necessarie certificazioni; 

-  solo sul punto “prelievi” si concorda, trattandosi di altro ambito applicativo, tant'è che un punto prelievi si differenzia anche per i processi autorizzativi e di accreditamento necessari, anche nel pubblico, e che prevedono, ad esempio, bagni per disabili con adeguato spazio di manovra o anche l'abolizione delle barriere architettoniche. 

Cose che per la medicina di base non risultano necessarie nella attuale normativa. Da questo breve excursus risulta veramente difficile immaginare che un Ente che dovrebbe agire secondo il principio del buon andamento della pubblica amministrazione, per rivendicare una legittima aspirazione (rideterminare l'utilizzo di un proprio immobile), passi a piè sospinto su professionisti (con fuorvianti distinzioni tra essi), Asl, norme generali e specifiche di Sanità.

Si dice in virtù di una questione di equità, principio condivisibile, per evitare una disparità di trattamento tra i medici operanti nel territorio comunale; ma si è forse a conoscenza di istanze in tal senso inevase? 

A Capoliveri esistono due medici ed uno sono io; l'altro non mi ha mai parlato di istanze in tale direzione; se così fosse, sarei paradossalmente d'accordo con la richiesta del Comune.

Infine si è mai pensato di conoscere il numero dei molteplici medici che, nella Zona Distretto elbano, usufruiscono di ambulatori della Asl a prezzo calmierato e spesso anche ambulatori comunali a titolo gratuito? 

Ci sono, infatti, Comuni che offrono fino a quattro sedi a titolo gratuito pur di disporre per la cittadinanza di un medico di medicina generale nel proprio territorio comunale. 

Devo necessariamente far presente che molte volte ho cercato un incontro col Signor Sindaco per poter esporre le mie ragioni e manifestare la mia disponibilità anche per ascoltare eventuali criticità; ancor prima di iniziare il servizio mi recai in Comune ed in corridoio gli dissi di essere a disposizione per un miglioramento del servizio; per ben cinque volte ho cercato contatto con la segreteria del Sindaco ed infine mi ci sono di nuovo recato personalmente senza però, purtroppo, alcun risultato.

La celebre scena del film "La vita è bella" di Benigni

Infine, per sdrammatizzare, questa vicenda del 'non si accetta nell'ambulatorio un medico di famiglia' mi ha ricordato la famosa affermazione del protagonista del film La vita è bella quando dice: 'E noi scriviamo che non accettiamo i ragni ed i visigoti'". 


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