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DISSALATORE giovedì 07 dicembre 2017 ore 16:19

Acqua, un'intesa per l'Elba

AIT propone un protocollo con ASA e i Comuni elbani per evitare problemi idrici. Ritenuto necessario il raddoppio della condotta sottomarina



PORTOFERRAIO — L’Autorità Idrica Toscana sta lavorando, in collaborazione con il Distretto dell’Appennino Settentrionale, allo studio puntuale del bilancio idrico e delle vulnerabilità qualitative e quantitative delle risorse idriche dell’Isola d’Elba e della Val di Cornia. Infatti, questi due territori hanno subìto più sofferenze del resto della Toscana per la siccità, durante tutto il corso dell’anno.

Questa indagine, quindi, messa in piedi a seguito della forte siccità estiva e al proseguimento del periodo di emergenza idrica autunnale, serve per capire due questioni fondamentali:
1. quali infrastrutture devono essere progettate dopo o contestualmente all’avvio dei lavori di costruzione del dissalatore di Mola;
2. la valutazione dei possibili nuovi allacciamenti al servizio di acquedotto e fognatura di nuove strutture edificate su tutta l’Elba.

Nel primo caso, infatti, il fabbisogno idrico dell’Elba sarà solo in parte soddisfatto dal dissalatore, per cui potrebbe essere utile pensare alla costruzione di una nuova condotta sottomarina. Le due opere insieme (dissalatore e nuova condotta) potranno così raggiungere la cifra di circa 160-200 l/s che garantiranno il soddisfacimento della richiesta di risorsa idropotabile (anche nei periodi di picco estivo) per la terza isola italiana.

Nel secondo caso, a seguito della forte emergenza idrica erano stati bloccati i permessi per “nuove richieste di allacciamento al pubblico acquedotto” (come si indicava nella lettera che AIT ha scritto al gestore ASA a fine marzo di quest’anno). Oggi AIT scrive di nuovo al gestore e ai sindaci dei Comuni dell’Elba (Campo nell’Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio) per chiedere attenzione a uno sviluppo sostenibile del territorio elbano. Infatti, oltre a indicare ancora ad ASA di “portare avanti tutte le attività di gestione di ottimizzazione delle rete e le attività di ricerca perdite”, AIT ritiene sia “necessario non bloccare concessioni già rilasciate dagli Enti Locali o atti di programmazione vigenti, come regolamenti urbanistici e piani operativi”.

L’Autorità Idrica Toscana, dunque, vuole individuare un percorso condiviso, insieme ad ASA e a tutte le Amministrazioni comunali elbane, che permetta di non invalidare la risorsa idrica disponibile e al contempo permetta di perseguire gli impegni presi dai vari Comuni. Contemporaneamente AIT chiede al gestore ASA e ai Sindaci dell’Elba di sottoscrivere un protocollo d’intesa che (prendendo a riferimento il Programma degli Interventi approvato) operi congiuntamente:

A. Una ricognizione degli effettivi sviluppi urbanistici previsti e realistici entro un orizzonte temporale certo (3-5 anni), definendo lo sviluppo previsto nei suoi elementi essenziali, fra questi se trattasi di zona di completamento o di nuovo sviluppo, distinguendo se per future utenze residenziali domestiche, turistico ricettive, pubbliche o produttive, e individuandone il peso e quindi l’impatto sulla risorsa (p.e. in termini di mq o mc previsti di edificazione ed equivalenti consumi idrici procapite);
B. Le opere di maggior rilievo infrastrutturale anche di natura sovracomunale atte a reperire o garantire la nuova domanda congiuntamente alle criticità esistenti nel momento di massima richiesta (nuove risorse, accumuli, grandi interconnessioni ecc.);
C. Gli interventi sulla rete o sulle adduttrici tali da minimizzare o ripristinare se necessario il carico idraulico da fornire all’utenza nella situazione ante sviluppo (potenziamento di infrastrutture esistenti);
D. Gli interventi di sostituzione e manutenzione straordinaria della rete nonché gli interventi di riduzione delle perdite necessari a ottimizzare il sistema esistente (distrettualizzazione, valvole di regolazione della pressione, monitoraggio e controllo attivo delle perdite ecc.);
E. La quantificazione dei costi e le risorse economiche e finanziarie strettamente correlate agli interventi urbanistici, evidenziati in ricognizione, individuando le competenze fra contribuzione da tariffa del servizio idrico integato e risorse messe a disposizione dai comuni tramite il proprio bilancio e/o da privati anche mediante prescrizioni in convenzioni di lottizzazione in termini di opere di urbanizzazione da prevedersi per garantire lo sviluppo del territorio;
F. Le modalità di valutazione preventiva della compatibilità degli interventi edilizi ed urbanistici e delle richieste di allacciamento alla rete idrica e della relativa programmazione.

Questo servirà per dare una risposta collaborativa tra amministratori pubblici e gestori di servizi pubblici, in modo da garantire una crescita del territorio coerente con le risorse, le misure e gli investimenti messi in atto.


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