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Interviste domenica 23 marzo 2014 ore 07:00

Un talento elbano in tour con Renato Zero

La violinista Susanna Di Scala

Lei è la giovane Susanna Di Scala, "regina" elbana del violino. Quinewselba l'ha intervistata!



ISOLA D'ELBA — La musica, il talento, la passione per il violino. Poi lo studio, l'impegno, il trasferimento a Livorno, la forza d'animo, la tenacia e anche la fortuna. Tutto questo nella storia di Susanna Di Scala giovanissima violinista dell'Isola d'Elba che da tempo suona con i grandi della musica italiana e nei più famosi teatri in Italia e all'estero. Abbiamo voluto conoscere la persona e il personaggio e l'abbiamo intervistata in esclusiva. Ecco cosa ci ha detto


Sei un talento della musica, e da tempo sei impegnata in importanti tournè con nomi della musica italiana...quando hai scoperto che questo era quello che volevi fare da grande?

Ho avuto la "fortuna" di fare musica fin da piccola, anche se, apro una piccola parentesi, secondo me l'educazione musicale ai bambini dovrebbe essere considerata una consuetudine e un diritto, più che una fortuna... L'iscrizione a una scuola di musica, e poi a 13 anni, a un conservatorio, mi ha fatto crescere con la voglia di vivere con la musica, perché intraprendere un percorso di dieci anni per un diploma, oltre a dare una grande soddisfazione personale, ti da anche un'aspettativa... professionale e lavorativa! Il mio obiettivo era ed è tutt'ora quello di continuare a studiare perché non si è mai arrivati ad un punto di arrivo.

Impegno, passione, talento sono i tre ingredienti per il successo. Credi che sia tutto qui (si fa per dire) il segreto per ottenere risultati o ci vuole dell'altro?

Studio. E voglia di suonare, sperimentare. La musica ti apre diverse strade, non facili. Chi ha una formazione classica in genere può scegliere la via dell'insegnamento o quella del concertista, ma attualmente i musicisti tendono ad intraprenderle entrambe perché è sempre più difficile sostenersi con un lavoro. Il segreto è cercare di suonare il più possibile, di conoscere gente e di farsi conoscere... Il mio spirito è quello del viaggio, anche solo uscire di casa ti può cambiare la vita, perché non sai mai chi potrai incontrare e conoscere lungo la strada. Amo la musica se condivisa con qualcuno, come dice Renato Zero.

Recentemente sei stata impegnata a fianco di Renato Zero, come è capitata questa grande occasione e cosa ti ha dato questa esperienza?

Appunto la riprova di ciò che dicevo: il fatto di essermi fatta conoscere casualmente da persone che lavorano nell'ambiente. Più che altro lavoro in Toscana, nelle zone di Livorno, Firenze, Prato... e così mi è arrivata anche la chiamata dalla Prato Ensemble che è l'Orchestra diretta da Renato Serio e che segue R.Zero nei suoi concerti in giro per l'Italia. Esperienza stupenda per tanti motivi, uno senza dubbio l' aver suonato con dei grandi della musica italiana, dalla band allo stesso Renato che considero un vero artista... poi sotto il profilo umano, perché ho conosciuto persone con cui è nata una vera amicizia, non parlo solo di orchestrali ma un po' di tutto il grande staff tecnico e artistico, e tutto questo, grazie alla lunga durata del tour (da Aprile dello scorso anno fino a febbraio2014). Tornare a casa è stato un po' come abbandonare i compagni del liceo, le ultime date sono state tristemente malinconiche!

Qual è il tuo prossimo appuntamento importante?

Al momento tornata da poco a casa non ho appuntamenti se non quello dello studio personale e sullo studio anche dell'insegnamento della musica ai più piccoli che ritengo come già detto essenziale per una formazione completa. La musica insegna a sapersi comportare con gli altri nella società, a rispettare il prossimo, ad ascoltare, e a sapersi esprimere. In orchestra c'è la "spalla" che guida la "fila" e seguiamo un direttore, ci ascoltiamo e suoniamo insieme per ottenere suoni che solo insieme producano uno stesso "effetto"... Detto questo spero che non passi molto al prossimo concerto, che sia di musica classica o moderna, lavoro con lo stesso amore e dedizione...

Sei elbana prima di tutto, hai studiato a Livorno. Quanto ha pesato l'essere isolana nella tua vita?

Pesa perché è sempre un sacrificio e una difficoltà in più.. navi che non partono per cause di forza maggiore, e che da una certa ora ti obbligano a pernottare fuori, quindi anche economicamente più svantaggioso. Ma la natura del musicista comunque è quella di spostarsi e girare quindi ovunque sia la sua casa, è abitante del mondo, continuamente in viaggio...(e la cosa non mi dispiace!). Da elbana sento un po' la missione di non abbandonare la mia isola, ma anzi, cercare di alimentare, insieme ai miei colleghi elbani, la passione per la musica, e perché no, avvicinare più giovani possibili allo studio e alla voglia di suonare.

Una cosa che ti piace di te e una che non ti piace

Una cosa mi piace... e che forse è anche la stessa che non mi piace (come una medaglia a due facce) è il mio carattere un po' troppo perfezionista sotto l'aspetto professionale... Non faccio una cosa volentieri se non sono sicura di farla al meglio, ma questo a volte mi rende insicura. Mi piacerebbe invece buttarmi sulle cose con più spensieratezza.

Un consiglio da dare ai giovanissimi che si accingono a vivere di musica.

Ascoltate più che potete, è veramente importante, oltre che studiare per se stessi... ma non pensate che esista un solo genere musicale. esistono infatti artisti validi provenienti da generi e culture diverse. Questo lo dico perché è normale avere preferenze ma dobbiamo sforzarci di essere curiosi e mentalmente aperti... anche i gusti musicali cambiano e dobbiamo abituare l'orecchio ad essere più tollerante. Chi dice "non mi piace la musica classica" o "odio il jazz" non può dire cosa peggiore..."


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