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Attualità lunedì 18 gennaio 2016 ore 10:38

"Paralisi della vigilanza ambientale in Toscana"

Legambiente si unisce a altre associazioni ambientaliste nel lanciare l'allarme dopo il passaggio di competenze dalle Province alla Regione



PORTOFERRAIO — "Sembra incredibile, ma è così. Dal 1° gennaio scorso la vigilanza ambientale in Toscana, sia istituzionale che volontaria, è di fatto pressoché paralizzata".

L'allarme è lanciato da Legambiente Arcipelago Toscano che punta il dito in particolare sull'aspetto che riguarda la vigilanza ambientale: "Il tutto è aggravato dalla concomitante revisione dell'assetto del Corpo Forestale dello Stato, anch'esso dal futuro tutt'altro che chiaro.

In particolare: in assenza di direttive precise, di fatto le Polizie Provinciali hanno al momento sospeso la vigilanza in tema di fauna e caccia. Non è stato indicato l'organismo deputato a ricevere un verbale di violazione da parte della vigilanza volontaria, non è stato definito a quale ente (e relativo conto corrente) si debba fare riferimento per pagare le somme dovute alle contestazioni ricevute, non è stato indicato quale organo è deputato a ricevere e custodire eventuale materiale sequestrato, un soggetto contravvenzionato non sa nei confronti di quale ente presentare eventuale ricorso.

E' evidente come in questo vuoto normativo/regolamentare qualsiasi forma di vigilanza, sia da parte delle forze istituzionali che delle guardie volontarie, è resa pressoché impossibile e non è un caso che si stia assistendo ad una recrudescenza degli atti di bracconaggio con esempi eclatanti come nel caso del Padule di Fucecchio, dove la zona umida nei giorni scorsi ha subito un attacco con sparo di razzi bengala per far uscire gli uccelli dall'area protetta e poterli colpire a fucilate tutt’intorno.

E' inoltre del tutto evidente come la carenza di vigilanza sia di particolare gravità anche per quanto riguarda la sicurezza, in particolare in una regione come la Toscana dove sono sempre più diffuse e praticamente ubiquitarie tipologie di caccia particolarmente pericolose come la caccia al cinghiale, la cui pericolosità è continuamente confermata dai tanti gravi incidenti sul campo".

Di fronte a tutto questo WWF, Legambiente, ENPA e LIPU fanno un appello alla Regione perché affronti e risolva urgentemente una situazione che, secondo le associazioni "è inaccettabile e gravissima per l'ambiente e la fauna della Toscana, ma anche per i cittadini stessi, esposti al rischio di un territorio senza più controllo alcuno".

"E' necessario rendere operative e rafforzare subito tutte le forze di vigilanza, istituzionali e volontarie, dando completa e immediata attuazione a tutti i necessari passaggi organizzativi e normativo/regolamentari, e nello stesso tempo non diminuire ma anzi accrescere le forze dedicate alla tutela dell'ambiente. In questo senso è fondamentale che gli Agenti delle Polizie Provinciali mantengano le loro competenze su ambiente e fauna pur nell'ambito di un rinnovato contesto dovuto al trasferimento di competenze dalle Province alla Regione". 


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